mercoledì 13 giugno 2018

Tivù di carta: recensione anime "Fate/stay night: Unlimited Blade Works" (1-2 stagioni)

Tivù di Carta è una rubrica ideata da me, ma sicuramente ne esisteranno di molto simili, per parlarvi, consigliarvi e recensirvi le ultime stagioni delle serie tv più amate o delle nuove scoperte/uscite. Non ha una cadenza periodica.


Buongiorno amici lettori. Ho finito l'ennesimo anime, ormai sono una causa persa me ne rendo conto. Oggi infatti sono qui per portarvi la mia opinione su un anime che aveva tutte le carte giuste per piacermi tantissimo, ma forse non è riuscito a sfruttarle nel modo migliore. Lo potete trovare su Netflix (o su Vvvvid) e credo che darò comunque una possibilità a una delle altre storie del filone Fate.


   Fate/stay night: Unlimited Blade Works
フェイト/ステイナイトアンリミテッドブレイドワークス
autore:  Kinoko Nasu;
regista: Takahiro Miura, Kinoko Nasu;
disegni: Takashi Takeuchi;
puntate: 26 episodi da 24/48 minuti;
studio: Ufotable;
tratto da: Fate/stay night;
genere: urban fantasy, guerra, azione.


Recensione



Volevo fare un distinguo bello netto tra la prima stagione, la seconda e la serie nel suo complesso. Questo perché, come potrete aver intuito, una stagione mi è piaciuta molto più dell’altra. Ma andiamo con ordine.
Rin Tohsaka è una ragazzina delle superiori che inizia, nella prima puntata, un rituale per chiamare a se un ServantSta per iniziare infatti una nuova guerra per ottenere il Santo Graal a distanza di soli dieci anni dalla precedente. I Servant sono spiriti eroici, provenienti da ogni epoca, richiamati sulla terra per affiancare il loro Master alla conquista del premio finale. Le guerre per il Santo Graal sono state tutte dei veri e propri massacri, lo stesso padre di Rin perde la vita in quella precedente. Per essere Master bisogna essere maghi perché i circuiti magici servono ad ancorare e a tenere in vita il Servant.


Prima stagione


Per un caso sfortunato Tohsaka evoca lo spirito eroico sbagliato, ma nonostante ciò inizia la sua avanzata. È infatti Arcer il suo compagno di viaggio.
Durante uno scontro con Lancer, altro spirito eroico, rimane ferito Shirou Emiya, uno studente che per difendersi evoca per errore Saber. Così il ragazzino rimane coinvolto nella guerra in cui decide di prendere parte solamente per riuscire a salvare più persone possibili.

Nella prima stagione vediamo svolgersi le prime battaglie tra Master, i primi sotterfugi ed alleanze per sopravvivere il più possibile alla guerra. Piano piano tutte le identità dei Master vengono a galla rivelando anche i loro Servant in possesso. Una figura però rimane nell’ombra e a noi spettatori viene fatto l’occhiolino più volte sulla sua figura ed è palese che centri qualcosa fin da subito, ma nonostante questo ai nostri protagonisti servirà ben più tempo per capirlo. 
I primi scontri e rivelazioni anche sullo stesso Graal le ho trovate molto interessanti e appassionanti. Ero davvero rapita dalle vicende e mi sono divorata la prima stagione in poco più che un giorno. La storia è volutamente lenta nei primi episodi perché lo spettatore si abitui, ma per nulla noiose anzi, succede sempre qualcosa. Il finale con un risvolto a sorpresa colpisce nel segno.


Seconda stagione


Le vicende riprendono esattamente da dove le avevamo lasciate, infatti la divisione delle stagioni è una mera formalità. Non c’è nessun salto temporale. I primi episodi sono carichi di tensione e di risvolti inaspettati, li ho infatti guardati senza interruzione proprio perché troppo incuriosita.
Aia, c’è la fregatura. Dall’episodio nove/dieci la mia visione ha cominciato a rallentare, mi sono obbligata a finirla perché a un certo punto volevo quasi abbandonarla. L’epilogo è chiaro fin dall’inizio, ma non è stato questo a infastidirmi, quanto la prevedibilità con cui è stata sviluppata la storia per arrivarci. L’unico vero risvolto interessante riguarda Arcer (ci ero mezza arrivata da sola) e da lì in poi la noia totale. I nostri protagonisti, che fin dall’inizio ho trovato molto poco simpatici, mi hanno esasperata fino all’estremo. Shirou soprattutto mi ha fatto apparire quasi simpatica Tohsaka. Il classico protagonista che lotta contro tutti e che non si sa bene come riesce sempre a cavarsela senza quasi il minimo impegno. Capisco la fortuna, il fatto che sia il protagonista, ma in alcuni episodi la cosa è veramente troppo finta. Cose che sarebbero quasi impossibili, o che per lo meno lo state fino a pochi episodi prima, da fare vengono invece svolte con estrema tranquillità, quasi con noia dagli stessi protagonisti. Si perde totalmente la magia dell’inizio. Scene intere di pura esaltazione di Shirou e Tohsaka e del loro eroismo davanti ai cattivi. Alcune scelte le trovate quasi penose e fanno perdere tutta la veridicità all’anime.

Alla fine, il personaggio di Shirou è un po' sfortunato, impacciato, incapace in confronto agli altri Master nelle arti magiche, eppure ha una evoluzione che mai mi sarei aspettata e non in positivo. Di colpo, da ultima ruota del carro della battaglia, diventa l'eroe che risolve ogni situazione possibile. Questo senza troppo allenamento, anzi, letteralmente da un episodio all'altro. E questa cosa non l'ho assolutamente capita, come tante altre nelle ultime puntate. Se guarderete mai questo anime, ci sarà una cosa al termine della battaglia finale, che mi ha fatto cadere la mandibola contro la scrivania. Una scappatoia che gli sceneggiatori hanno trovato davvero incomprensibile e che non ho apprezzato per niente. Se avete capito di cosa parlo, se anche a voi ha dato fastidio, scrivetemelo qua sotto nei commenti vi prego.

Le mie conclusioni sono che: l'inizio è ben sviluppato, nonostante i protagonisti non li abbia apprezzati fin da subito, troppo portati all'estremo e troppo ripetitivi; i Servant sono i personaggi a mio avviso meglio sviluppati e simpatici; i cattivi non sono troppo tali, li ho trovati un pochino troppo deboli e piatti, però nel complesso accettabili; la cosa che davvero non ho digerito sono state, come già detto, le scelte finali. L'episodio finale, chiamato Epilogo, è un po' inutile a mio avviso, non svela niente di nuovo o di entusiasmante e se ne poteva anche fare a meno.
Date pure una possibilità a questo anime perché in fondo ne vale anche la pena, non è brutto, ma poteva anche essere sviluppato meglio. Almeno per i miei gusti. Sono rimasta un po' delusa dallo sviluppo finale, ma a voi invece può benissimo piacere tutta.


Voi l'avete vista, ne avete sentito parlare?

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